Vivi nel tuo mondo, fatto di sogni e speranze, ma basta un niente perché tutto ciò in cui credevi e che ti circondava ti cada addosso. E quando questo succede ti senti perso, e un uomo perso è un uomo senza speranza. Esso è come un libro senza parole, senza pagine e senza copertina; come una farfalla senza ali.
Un uomo senza speranza è come un bosco senza sentiero, come una vita senza storia.
E' come uno scoglio senza il mare, arido e asciutto dentro.
Un uomo senza speranza è il buio.
E' una stanza senza luce, dove rimbombano urla, pianti, dolore. Dove sembra non esserci via d'uscita, la solitudine domina e la voglia di porre fine a tutto questo diventa irresistibile.
Un buio che annerisce l'anima e che toglie energia...
Eppure basterebbe così poco per uscirne... un piccolo fiammifero di calore umano.
" Il mio scopo è mettere il lettore in uno stato mentale così elastico da farlo sollevare sulla punta dei piedi. "
Friedrich W. Nietzsche
lunedì 17 dicembre 2012
giovedì 13 dicembre 2012
Umano, troppo umano.
Il tema principale di questa raccolta di aforismi è lo spirito libero. Libero è lo spirito quando pensa diversamente da quello che, secondo il suo sviluppo storico, l'ambiente, le opinioni dominanti del tempo, dovrebbe pensare. Egli è l'eccezione e non importa se gli spiriti schiavi lo rimprovereranno. Il concetto di libertà spirituale è però negativo: non è proprio degli spiriti liberi avere idee giuste, quanto piuttosto l'essersi sbarazzati di una tradizione; essi vogliono delle ragioni, mentre gli altri si accontenteranno della fede. Per quanto la prima edizione dell'opera sia dedicata a Voltaire, lo spirito che la anima è lontano dall'illuminismo: questo ha fiducia nella ragione, per Nietzsche invece tale fiducia è un mito sorto dalle esigenze di determinate situazioni storiche e di determinate necessità pratiche. La morale e la religione devono essere superate, poiché solo elevandosi sopra di esse è possibile comprenderle. L'arte è una finzione ipocrita e menzognera, da commedianti, la musica un veleno dello spirito. Storia, morale, religione, arte però devono essere sperimentate perché la vita diventi strumento del conoscere e sia possibile raggiungere la saggezza. Il Genio è un mistificatore, è il grande commediante che presenta l'apparenza sotto veste di realtà. Quest'ultima affermazione offese Wagner, che rispose con parole amare sulle «Bayreuther Blatter». Ma Wagner, che aveva ormai scritto il Parsifal, aveva assunto una posizione religiosa e mistica agli antipodi di quella nietzschiana.
Lo spirito libero non può trovarsi sulla terra che nella condizione di un viandante in perenne errare, non per raggiungere una meta, poiché questa non esiste, ma per tenere gli occhi bene aperti su tutto quello che gli si presenta nel mondo, e non può lasciare quindi che il suo cuore si leghi troppo salda mente a una cosa sola. Lo spirito libero sottopone ad una analisi i sentimenti morali e religiosi e spiega gli uni e gli altri senza bisogno di ricorrere alla cosa miracolosa degna di una omerica risata. Con questa impostazione Nietzsche abbandona definitivamente Schopenhauer. L'analisi dei sentimenti morali va attuata mediante l'osservazione di ciò che è umano e non divino e va integrata alla conoscenza e sfata pregiudizi secolari. Soprattutto sfata il pregiudizio sulla libertà e quelli della colpa e della responsabilità da esso derivati. La conoscenza della storia di un delitto, delle sue motivazioni psicologiche e sociali, dimostra che il suo artefice il più delle volte è stato costretto ad agire come ha agito, quindi punendolo puniremmo l'eterna necessità. L'analisi storica dei sentimenti religiosi è altrettanto dissacrante di quella sulle altre idee tradizionali: la religione è una abitudine barbara che mira ad avvilire l'uomo.
Nietzsche applica la sua prospettiva critica anche alla vita sociale: donna, matrimonio, moda, ecc. e alla nuova cultura. Dall'indagine sull'origine antropologico-psicologica e giuridico-politica dei comportamenti morali che troviamo in questi volumi, se ne ricava che la morale contribuisce, costringendo l'uomo a vergognarsi dei suoi istinti e a ricacciarli nel profondo, allo sviluppo di una civiltà fondata sul conflitto intrapersonale ed interpersonale e sulla menzogna personale e collettiva, e perciò di una società malata alle radici.
Lo spirito libero non può trovarsi sulla terra che nella condizione di un viandante in perenne errare, non per raggiungere una meta, poiché questa non esiste, ma per tenere gli occhi bene aperti su tutto quello che gli si presenta nel mondo, e non può lasciare quindi che il suo cuore si leghi troppo salda mente a una cosa sola. Lo spirito libero sottopone ad una analisi i sentimenti morali e religiosi e spiega gli uni e gli altri senza bisogno di ricorrere alla cosa miracolosa degna di una omerica risata. Con questa impostazione Nietzsche abbandona definitivamente Schopenhauer. L'analisi dei sentimenti morali va attuata mediante l'osservazione di ciò che è umano e non divino e va integrata alla conoscenza e sfata pregiudizi secolari. Soprattutto sfata il pregiudizio sulla libertà e quelli della colpa e della responsabilità da esso derivati. La conoscenza della storia di un delitto, delle sue motivazioni psicologiche e sociali, dimostra che il suo artefice il più delle volte è stato costretto ad agire come ha agito, quindi punendolo puniremmo l'eterna necessità. L'analisi storica dei sentimenti religiosi è altrettanto dissacrante di quella sulle altre idee tradizionali: la religione è una abitudine barbara che mira ad avvilire l'uomo.
Nietzsche applica la sua prospettiva critica anche alla vita sociale: donna, matrimonio, moda, ecc. e alla nuova cultura. Dall'indagine sull'origine antropologico-psicologica e giuridico-politica dei comportamenti morali che troviamo in questi volumi, se ne ricava che la morale contribuisce, costringendo l'uomo a vergognarsi dei suoi istinti e a ricacciarli nel profondo, allo sviluppo di una civiltà fondata sul conflitto intrapersonale ed interpersonale e sulla menzogna personale e collettiva, e perciò di una società malata alle radici.
sabato 8 dicembre 2012
"L'irrazionalità di una cosa non è un argomento contro la sua esistenza anzi ne è una condizione."
La condizione per poter realizzare qualcosa di nuovo deve provenire da un pensiero fuori dalla "norma", qualcosa di assolutamente inconcepibile ai più.
Concordo con quello che afferma Nietzsche difatti tutte le grandi scoperte inizialmente venivano considerate come il frutto di pensieri deliranti di pazzi; gli scienziati sono quasi sempre stati considerati degli "smidollati" (es. Galileo oppure Einstein).
L'amore viene solitamente considerato qualcosa di irrazionale. Eppure l'amore esiste no? Perciò l'rrazionalità dell'amore non è un argomento contro la sua esistenza, anzi è una condizione dell'amore stesso perché senza di essa probabilmente l'amore non esisterebbe.
La condizione per poter realizzare qualcosa di nuovo deve provenire da un pensiero fuori dalla "norma", qualcosa di assolutamente inconcepibile ai più.
Concordo con quello che afferma Nietzsche difatti tutte le grandi scoperte inizialmente venivano considerate come il frutto di pensieri deliranti di pazzi; gli scienziati sono quasi sempre stati considerati degli "smidollati" (es. Galileo oppure Einstein).
L'amore viene solitamente considerato qualcosa di irrazionale. Eppure l'amore esiste no? Perciò l'rrazionalità dell'amore non è un argomento contro la sua esistenza, anzi è una condizione dell'amore stesso perché senza di essa probabilmente l'amore non esisterebbe.
giovedì 6 dicembre 2012
Nietzsche - Diventa ciò che sei
http://www.youtube.com/watch?v=FYtArM4HWXE
“In un angolo remoto dell’universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c’era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della storia del mondo: ma tutto durò soltanto un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Quando tutto sarà finito, non sarà avvenuto nulla di notevole”.
Nietzsche
“In un angolo remoto dell’universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c’era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della storia del mondo: ma tutto durò soltanto un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Quando tutto sarà finito, non sarà avvenuto nulla di notevole”.
Nietzsche
Io amo coloro che non sanno vivere anche se sono coloro che cadono perché essi sono coloro che attraversano.
F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra
Io amo i grandi spregiatori, perché sono i grandi adoratori, sono frecce di nostalgia verso l’altra riva.
Io amo coloro che non soltanto dietro le stelle cercano una ragione per sacrificarsi e andare a fondo; ma che si sacrificano per la terra, affinché essa divenga un giorno proprietà del Superuomo.
Io amo colui che vive per conoscere, e che vuole conoscere perché un giorno il Superuomo possa vivere. E così vuole la propria distruzione.
Io amo colui che lavora e inventa, in modo da costruire la casa per il Superuomo e preparare per lui la terra, l’animale e la pianta; perché così facendo vuole la propria distruzione.
Io amo colui che ama la sua virtù: perché la virtù è volontà di distruzione e freccia della nostalgia.
Io amo colui che non serba in sé una sola goccia del proprio spirito, al contrario, vuol essere interamente lo spirito della propria virtù: e così passerà come spirito sopra il ponte.
Io amo colui che della propria virtù fa la propria inclinazione e il stesso destino: così, per amore della sua virtù, vorrà ancora vivere, e al tempo stesso non più vivere.
Io amo colui che non vuole avere troppe virtù. Una virtù vale più di due virtù, perché essa è doppiamente un nodo cui si attacca il destino.
Io amo colui che spreca la propria anima, che non vuole ringraziamenti, e che non restituisce nulla: perché egli dona sempre e non vuole conservarsi.
Io amo colui che si vergogna quando il dado cade in modo favorevole a lui, e si chiede: ‘Sono forse un baro?’ giacché egli vuole andare a fondo.
Io amo colui che getta parole d’oro davanti alle sue azioni e mantiene sempre più di ciò che ha promesso: perché egli vuole la propria distruzione.
Io amo colui che giustifica quelli che verranno e assolve quelli che sono tramontati: poiché egli vuole andare a fondo a causa degli uomini del presente.
Io amo colui che castiga il proprio Dio perché lo ama, giacché egli perirà per la collera del suo Dio.
Io amo colui la cui anima resta profonda anche nella ferita e può esser distrutto anche da un piccolo avvenimento, perché così andrà volentieri all'altro capo del ponte.
Io amo colui la cui anima è troppo ricca, così che egli dimentica se stesso e tutte le cose che sono in lui: in tal guisa tutte le cose diverranno la sua distruzione.
Io amo colui che è libero di spirito e di cuore: perché la sua testa sarà soltanto il viscere del suo cuore; il suo cuore tuttavia lo spingerà verso la rovina.
Io amo tutti coloro che sono come gocce pesanti che cadono a una a una dalla nera nube che sovrasta all'uomo: essi annunciano che sta per venire il fulmine e periscono come annunciatori.
Vedete, io sono un annunciatore del fulmine, sono una di quelle gocce che cadono dalla nube: quel fulmine si chiama Superuomo”.
Non dobbiamo vivere per il futuro, ma per il presente. Le persone che inseguono un sogno lontano nel futuro stanno in realtà scappando dal loro destino.
Il vero eroe è colui che accoglie la vita che gli è stata data per trarne il massimo. Nietzsche chiamava quelle persone "SUPERUOMINI" (Übermenschen).
Tutti possiamo esse superuomini a modo nostro.
Il vero eroe è colui che accoglie la vita che gli è stata data per trarne il massimo. Nietzsche chiamava quelle persone "SUPERUOMINI" (Übermenschen).
Tutti possiamo esse superuomini a modo nostro.
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